Roberto Ricci (Presidente INVALSI)
Patrizia Falzetti (Responsabile del settore ricerca valutativa, INVALSI)
27 Ottobre: 11:00 - 12:00
Sessione plenaria 2
Sala Plenaria Annamaria
Organizzatore: INVALSI
Coordinatore: Magda Bianco (Banca d'Italia)
L'uso di strumenti digitali per affrontare la diversità in classe, migliorare il comportamento degli studenti e stimolare il coinvolgimento dei genitori. Prove da studi randomizzati controllati nell'educazione all'alfabetizzazione finanziaria
Kristof De Witte (KU Leuven)
27 Ottobre: 12:00 - 13:00
TAVOLA ROTONDA - Ricerca
Sala 1 Annamaria
Organizzatore: INVALSI
Coordinatore: Daniele Vidoni (Policy Officer – European Commission, DG Competition)
Le evidenze empiriche come strumento di politica educativa
Roberto Ricci (Presidente INVALSI)
Sabine Meinck (IEA Co-Head of Research and Analysis Unit & Head of the Sampling Unit, Hamburg, Germany)
Leslie Rutkowski (Professor of Qualitative and Quantitative Research Methodology, Indiana University, USA)
Hermann J. Abs (Professor for Educational Research and Schooling at the University of Duisburg-Essen, Germany)
Ernesto Trevino (Professor of Education, Pontificia Universidad Católica de Chile, Chile)
28 Ottobre: 12:00 - 13:00
Sessione plenaria 3
Sala Plenaria Annamaria
Organizzatore: INVALSI
Coordinatore: Patrizia Falzetti (Responsabile del settore ricerca valutativa, INVALSI)
La povertà educativa: una sfida per la statistica pubblica
Monica Pratesi (ISTAT)
29 Ottobre: 12:00 - 13:00
Sessione plenaria 4
Sala Plenaria Annamaria
Organizzatore: INVALSI
Coordinatore: Daniele Vidoni (Policy Officer – European Commission, DG Competition)
Causal Inference with International Assessments: Not Yet But Maybe Someday
David Rutkowski (Indiana University)
30 Ottobre: 12:00 - 13:00
Sessione plenaria 5
Sala Plenaria Annamaria
Organizzatore: INVALSI
Coordinatore: Patrizia Falzetti (Responsabile del settore ricerca valutativa, INVALSI)
I dati INVALSI per il miglioramento
Roberto Ricci (Presidente INVALSI)
Sessioni parallele
27 Ottobre: 14:00 - 16:00
Ricerca 1
Sala 1 Annamaria
Tema 4. Alfabetizzazione finanziaria e capitale umano – competenze per la cittadinanza economica
L’alfabetizzazione finanziaria è ormai riconosciuta a livello internazionale come una competenza indispensabile per esercitare una cittadinanza economica consapevole e attiva in un contesto in cui, ad esempio, il mercato finanziario è più complesso e la vita lavorativa dei giovani è più frammentata. Le indagini nazionali sull’alfabetizzazione finanziaria condotte dalla Banca d’Italia tra gli adulti mostrano che i più giovani tendono ad avere competenze finanziarie inferiori rispetto alle altre fasce di popolazione. In Italia, il divario è particolarmente elevato e si affianca anche a divari di genere e geografici. L’indagine OCSE/PISA, condotta per l’Italia da INVALSI, dice inoltre che tra gli studenti quindicenni i divari sono legati anche all’indirizzo scolastico. Un basso livello di competenze finanziarie, anche indotto da fattori culturali, può essere causa di scelte intertemporali sub-ottimali, tra cui un basso investimento nel proprio capitale umano. Scelte sub-ottimali in questo senso possono ridurre la capacità individuale di partecipare al mercato del lavoro e di reagire agli shock economici e finanziari nel futuro, con ricadute anche macroeconomiche. Questa sessione ospiterà contributi che indaghino le competenze finanziarie, analizzando determinanti e ripercussioni della bassa alfabetizzazione finanziaria sia a livello microeconomico sia macroeconomico, anche nel confronto internazionale.
Parole chiave: alfabetizzazione finanziaria, cittadinanza economica, capitale umano
La valutazione dell’efficacia del progetto Educazione finanziaria nelle scuole della Banca d’Italia: evidenze preliminari
Angela Romagnoli (Banca d'Italia)
Tommaso Agasisti (Politecnico di Milano)
Alessio D'ignazio (Banca d'Italia)
Gabriele Iannotta (Politecnico di Milano)
A, B, o C? Differenze di genere in alfabetizzazione finanziaria e gap di genere
Maddalena Davoli (Università di Zurigo)
L'effetto dell'insegnamento di corsi di educazione finanziaria online: evidenza da un esperimento con studenti universitari
Emilio Barucci (Politecnico di Milano)
Tommaso Agasisti (Politecnico di Milano)
Marta Cannistrà (Politecnico di Milano)
Mara Soncin (Politecnico di Milano)
Come i tratti della personalità influiscono sul modo in cui la gen z si confronta con i temi della sostenibilità economica e ambientale: un'analisi empirica
Giovanna Paladino (Intesa San Paolo)
Luciano Canova (Scuola Enrico Mattei)
Ricerca 2
Sala 1bis Annamaria
Tema 2. Fonti diverse di dati e la loro integrazione: indicatori di policy per il sistema di istruzione formazione
Il sistema istruzione e formazione è multidimensionale e altamente interconnesso. Sempre più spesso una sola fonte di dati permette la marcatura di un solo aspetto di un problema, non riuscendo a far emergere connessioni/correlazioni e cause congiunte del fenomeno nella sua interezza. Soltanto l’uso combinato di più fonti di dati, il loro interscambio, la mappatura metodologica concettuale simile può permettere di integrare le diverse fonti al fine di avere una fotografia dei vari aspetti del sistema sui quali si possa intervenire a più livelli. I contributi presentati in questa sessione dovranno indicare in termini teorici o empirici i possibili usi di più fonti di dati, discutere i problemi di interconnessione, e presentare empiricamente, dove possibile, risultati e potenzialità.
Parole chiave: fonti di dati, integrazione, concetti, definizioni, indicatori
Esplorazione della capacità predittiva di valutazioni standardizzate e non standardizzate sulla performance universitaria al primo anno in Italia
Gabriele Lombardi (Università di Firenze)
Giulio Ghellini (Università degli di Siena)
Scuola, DAD e livelli di competenza: differenze per territorio
Barbara Baldazzi (ISTAT)
Claudia Busetti (ISTAT)
Silvia Montecolle (ISTAT)
Non solo privacy. Costi e benefici legati all'introduzione di criteri più restrittivi nella diffusione di dati elementari
Lorenzo Maraviglia (INVALSI)
Ricerca 3
Sala 3 Ludovica
Tema 7. La pandemia da Covid-19 e gli effetti sui risultati scolastici
L’istruzione scolastica è una forma organizzata di educazione che ha luogo nelle scuole ed esercita una grande influenza sui membri della società. È lecito chiedersi cosa accada, quindi, quando tale organizzazione perde il suo assetto peculiare a causa di inaspettati e inevitabili accadimenti. La chiusura della scuola come luogo fisico di apprendimento è stata una delle prime misure messe in atto per contrastare la diffusione del virus Covid-19 e ha determinato importanti ripercussioni sulla vita quotidiana di studenti, docenti, famiglie, anche in seguito all’introduzione della didattica a distanza (Dad) e a distanza di due anni dall’inizio della pandemia continua ad essere uno strumento di cui ci si avvale. I lavori presentati in questa sessione potranno utilizzare i dati sia INVALSI che non, per indagare come e quanto la chiusura della scuola prima e l’introduzione della didattica a distanza poi possano aver influito sugli apprendimenti degli studenti.
Parole chiave: Covid-19, Dad, DID, risultati, strategie, qualità del sistema educativo
Coordinatore: Andres Sandoval Hernández (Università di Bath)
L'impatto della pandemia da COVID-19 sui risultati scolastici degli studenti
Lucia Schiavon (Università di Torino – Child Collegio Carlo Alberto)
Dalit Contini (Università di Torino)
Daniela Piazzalunga (Università degli Studi di Trento)
Caterina Muratori (Università di Torino – Child Collegio Carlo Alberto)
Mitigare gli effetti delle chiusure delle scuole: come imparare dall'indagine Response to Educational Disruption Survey (REDS)
I risultati REDS per la Slovenia e come potrebbero essere informativi per il contesto italiano
Eva Klemencic Mirazchiyski (Educational Research Institute)
Predittori longitudinali degli esiti dell’apprendimento della matematica al termine della scuola secondaria di secondo grado nell'era dell’epidemia di COVID-19: un’analisi di coorte su dati INVALSI
Analyzing large-scale assessment data using R–package RALSA
27 Ottobre: 16:30 - 18:30
WORKSHOP
Sala 4 Olga
Organizzatore: INVALSI
Coordinatore: Plamen Mirazchiyski
WORKSHOP - seconda parte
Analyzing large-scale assessment data using R–package RALSA
Ricerca 4
Sala 1 bis Annamaria
Tema 11. La valutazione delle politiche pubbliche nel sistema scolastico
La nascita delle politiche pubbliche si fa risalire a circa metà del secolo scorso in America, nel particolare momento storico che seguì la Seconda guerra mondiale. La ricostruzione dei Paesi coinvolti dal conflitto, infatti, rese necessaria, a livello globale, l’adozione di una metodologia nell’assumere decisioni strategicamente molto importanti. Da allora le politiche pubbliche hanno assunto un ruolo fondamentale all’interno dei singoli Paesi e sono divenute uno strumento di “risposta a un problema percepito come pubblico” (Dunn, 1981). Da qui si comprende come esse coinvolgano diversi settori della vita sociale, tra cui il sistema scolastico, nel tentativo ad esempio di combattere le disuguaglianze. L’importanza dei campi di applicazione fa sì che lo strumento utilizzato venga valutato in modo imparziale e oggettivo per verificare e comprendere fino a che punto l’azione intrapresa dalle politiche messe in atto abbia raggiunto gli obiettivi prefissati e quali effetti abbia prodotto. In questa sessione verranno accolti quei lavori che presenteranno dei metodi di valutazione di impatto delle politiche pubbliche con particolare attenzione a quelle del sistema scolastico.
Parole chiave: policy, welfare, sistema scolastico
Coordinatore: Loris Vergolini (Università di Bologna)
L'effetto delle dimensioni della classe sulle abilità cognitive e non cognitive: il caso italiano.
Emanuele Fedeli (Università di Trento)
Gli effetti degli investimenti in istruzione sulle performance degli studenti
Francesco Filippucci (Paris School of Economics)
Jacopo Bassetto (IAB)
Un approccio controfattuale alla valutazione delle politiche scolastiche: metodologie e modelli di analisi
Andrea Bendinelli (INVALSI)
Michele Cardone (INVALSI)
Ricerca 5
Sala 3 Ludovica
Tema 6. Gli studenti: caratteristiche e peculiarità
Nelle Indicazioni Nazionali sono riconosciuti i traguardi per lo sviluppo delle competenze culturali e gli obiettivi di apprendimento validi per tutti gli studenti nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Tuttavia, i tempi e le modalità con cui ciascuno studente raggiunge tali traguardi e matura tali competenze sono inevitabilmente differenti. Lo studio delle caratteristiche individuali degli studenti, quali ad esempio genere, origine, background socio-economico-culturale, mette in luce differenze e analogie che da sempre contraddistinguono i risultati scolastici. Ai contributi presentati in questa sessione si richiedono analisi di approfondimento che consentano di dibattere sul tema dell’inclusione scolastica e sulle strategie da attuare per colmare i divari di apprendimento ad oggi esistenti.
Parole chiave: background socio-economico-culturale, genere, origine, differenze, rendimento scolastico, inclusione, effetto scuola
Tema 12. Gli ambienti di apprendimento e I risultati degli studenti
Il concetto di ambiente di apprendimento è molto presente nell’attuale dibattito educativo, in stretta connessione con l’uso crescente delle tecnologie di informazione a scuola. Emerso nell’ambito del paradigma socio costruttivista dell’apprendimento, ne enfatizza il ruolo attivo e costruttivo piuttosto che quello trasmissivo. Il Progetto Innovative Learning Environments – ILE (2011-2013), condotto dall’OCSE, descrive l’ambiente di apprendimento come quell’insieme di situazioni educative caratterizzate da attività che coinvolgono insegnanti e allievi all’interno di una cornice di riferimento che comprende un notevole numero di componenti, costituite da risorse e regole. Le conclusioni dello studio indicano che c’è una forte tendenza a integrare nella didattica le tecnologie informatiche e che la pianificazione degli ambienti di apprendimento può favorire od ostacolare l’acquisizione delle competenze del 21° secolo. Diverse azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) sono incentrate sul potenziamento degli ambienti di apprendimento: ambienti per la didattica digitale integrata, piano laboratori, atelier creativi e biblioteche scolastiche.
Parole chiave: ambienti di apprendimento, laboratori, tecnologie informatiche, biblioteche, risultati di apprendimento, student outcomes
Misurare e Spiegare i Risultati delle Scuole: Evidenze dai Modelli a Valore Aggiunto
Mara Soncin (Politecnico di Milano)
Tommaso Agasisti (Politecnico di Milano)
Chiara Masci (Politecnico di Milano)
Rendimento degli studenti e performance future: evidenze per supportare lo sviluppo di early warning systems nelle scuole primarie
Melisa Diaz Lema (Politecnico di Milano)
Tommaso Agasisti (Politecnico di Milano)
Chiara Masci (Politecnico di Milano)
Mara Soncin (Politecnico di Milano)
Il divario di genere nella scelta delle lauree STEM: un percorso in salita per le ragazze
Patrizia Giannantoni (INVALSI)
Patrizia Falzetti (Responsabile del settore ricerca valutativa, INVALSI)
Analisi delle performance degli studenti considerando congiuntamente risposte e tempi di risposta: un'applicazione ai dati INVALSI
Stefania Mignani (Università di Bologna)
Luca Bungaro (Università di Bologna)
Marta Desimoni (INVALSI)
Mariagiulia Matteucci (Università di Bologna)
Presentazione del volume: La scuola bloccata, Laterza (2022)
di Andrea Gavosto
Discussant:
Serafina Pastore (Professoressa associata, Università di Bari)
Alessandra Cenerini (Presidente nazionale ADi, Associazione Docenti e Dirigenti scolastici Italiani)
Maria Francesca Cellai (Consigliera INDIRE)
28 Ottobre: 09:30 - 11:30
Ricerca 6
Sala 1 Annamaria
Tema 1. L'abbandono scolastico fra analisi del fenomeno e progetti di contrasto
L’Italia è uno dei paesi dell’UE in cui il fenomeno dell’abbandono scolastico risulta particolarmente presente anche se in diminuzione rispetto al passato. Inoltre, tale fenomeno presenta chiari tratti associati alla collocazione geografica degli studenti e delle studentesse interessate con una incidenza molto elevata nel Mezzogiorno. Infine, l’INVALSI da alcuni anni ha proposto di affiancare all’indicatore consolidato di monitoraggio e di stima del fenomeno dell’abbandono, un ulteriore indicatore che ne misura i tratti “impliciti”.
La sessione è dedicata a coloro che stanno analizzando il fenomeno nei suoi tratti tradizionali e nuovi, così come a coloro che stanno sperimentando interventi di contrasto dello stesso e che impiegano dati per monitorare l’efficacia degli interventi effettuati.
Parole chiave: abbandono, dispersione, povertà educativa
Coordinatore: Emmanuele Pavolini (Università di Macerata)
Effetti di breve termine di un programma di risparmio educativo per contrastare l’abbandono scolastico
Davide Azzolini (Fondazione Bruno Kessler)
Loris Vergolini (Università di Bologna)
Un modello predittivo dell’insuccesso scolastico
Michele Marsili (INVALSI)
Patrizia Falzetti (Responsabile del settore ricerca valutativa, INVALSI)
Misurare l’abbandono scolastico ad un livello di maggior dettaglio territoriale: ipotesi di lavoro
Massimo Armenise (ISTAT)
Barbara Baldazzi (ISTAT)
Ricerca 7
Sala 2 Giulia
Tema 14. Valutazioni internazionali su larga scala (ILSA): metodi e risultati
L’INVALSI raccoglie i dati italiani per valutazioni internazionali su larga scala (ILSA) tra cui il Trends in International Mathematics and Science Study (TIMSS), il Progress in International Reading Literacy Study (PIRLS), l’International Civic and Citizenship Education Study (ICCS) e il Programme for International Student Assessment (PISA). Questi sono strumenti cruciali per informare la ricerca le policy educative a livello internazionale. Essendo studi rappresentativi delle popolazioni studentesche a livello di sistemi educativi, le ILSA producono informazioni che consentono di confrontare il rendimento scolastico e le pratiche educative di diversi sistemi educativi in tutto il mondo. In questa sessione, accogliamo con favore contributi di ricerca empirica e concettuale che discutono i risultati e gli approcci metodologici per le ILSA con analisi rigorose, critiche e proposte per sviluppi metodologici con particolare attenzione alle implicazioni per la politica dell’istruzione. È fortemente incoraggiata una riflessione sui dati e sui risultati italiani rispetto ad altri sistemi educativi.
Parole chiave: valutazioni internazionali su larga scala; metodi; ricerca comparativa
Identificare pratiche didattiche efficaci da TIMSS 2019 per affrontare le disuguaglianze educative: un'ulteriore analisi in Italia
Zhijun Chen (University of Bath)
Andres Sandoval Hernandez (University of Bath)
Effetti collaterali delle valutazioni su larga scala nelle concezioni e nelle pratiche di valutazione degli insegnanti
Serafina Pastore (Professoressa associata, Università di Bari)
Le origini della fiducia nell'ordine e nelle istituzioni rappresentative tra gli adolescenti in 15 paesi europei
Linde Stals(KU Leuven)
Ziemes Johanna (Università di Duisburg-Essen)
Modelli di dati sull'istruzione mancante per l'SDG 4
Daniel Shephard (NORRAG, Geneva & Columbia University, NYC)
28 Ottobre: 14:00 - 16:00
Ricerca 8
Sala 1 Annamaria
Tema 8. Metodi e modelli applicabili ai sistemi scolastici
Lo scopo di un modello matematico è quello di descrivere in termini matematici un fenomeno reale complesso mediante i legami esistenti tra le grandezze caratteristiche del fenomeno stesso, al fine di comprendere, descrivere, prevederne gli effetti, ma anche di fornire una sintesi più semplice ma sufficientemente rappresentativa della realtà complessa. Il sistema scolastico e formativo ha caratteristiche e peculiarità complesse e ben si presta all’applicazione di modelli matematici e statistici in grado di far luce sul funzionamento, sulle problematiche, sulla qualità del sistema stesso e del servizio reso. I dati INVALSI e/o di altri Enti, costituiscono in tale contesto, una banca dati di grande portata per la realizzazione e l’applicazione di modelli matematici e statistici al fine di descrivere e valutare il sistema scolastico e le sue prestazioni. In questa sessione si accoglieranno i contributi volti a suggerire nuove soluzioni e prospettive per il sistema scolastico, mediante l’utilizzo di strumenti concettuali e di metodi e modelli matematici più adatti alla descrizione del sistema scolastico come sistema adattativo complesso.
Parole chiave: modelli matematici, metodologie, dati, innovazione, sperimentazione
Pratiche manageriali dei presidi. Che effetto hanno sulle performance?
Anna Mergoni (KU Leuven)
Ana Camanho (Università di Porto)
Mara Soncin (Politecnico di Milano)
Tommaso Agasisti (Politecnico di Milano)
Quanto sono pronti gli insegnanti italiani alla sfida dell’innovazione digitale? Un approccio fuzzy per la misura della digital readiness
Sergio Longobardi (Università di Napoli " Parthenope")
Antonella D'Agostino (Università di Napoli " Parthenope")
Giulio Ghellini (Università di Siena)
Laura Neri (Università di Siena)
Uno studio esplorativo sul legame tra la formazione insegnanti e il conflitto meta-didattico
Camilla Spagnolo (Libera Università di Bolzano)
Valentina Vaccaro (INVALSI)
Eleonora Faggiano (Università "Aldo Moro" di Bari)
Ricerca 10
Sala 2 Giulia
Tema 14. Valutazioni internazionali su larga scala (ILSA): metodi e risultati
L’INVALSI raccoglie i dati italiani per valutazioni internazionali su larga scala (ILSA) tra cui il Trends in International Mathematics and Science Study (TIMSS), il Progress in International Reading Literacy Study (PIRLS), l’International Civic and Citizenship Education Study (ICCS) e il Programme for International Student Assessment (PISA). Questi sono strumenti cruciali per informare la ricerca le policy educative a livello internazionale. Essendo studi rappresentativi delle popolazioni studentesche a livello di sistemi educativi, le ILSA producono informazioni che consentono di confrontare il rendimento scolastico e le pratiche educative di diversi sistemi educativi in tutto il mondo. In questa sessione, accogliamo con favore contributi di ricerca empirica e concettuale che discutono i risultati e gli approcci metodologici per le ILSA con analisi rigorose, critiche e proposte per sviluppi metodologici con particolare attenzione alle implicazioni per la politica dell’istruzione. È fortemente incoraggiata una riflessione sui dati e sui risultati italiani rispetto ad altri sistemi educativi.
Parole chiave: valutazioni internazionali su larga scala; metodi; ricerca comparativa
Diego Carrasco (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Atteggiamenti verso la parità di genere tra gli studenti italiani di terza media. Un'analisi del suo processo di distribuzione e modellatura utilizzando IRT e modelli a gonfiaggio zero
Natalia López-Hornickel (University of Bath)
Diego Carrasco (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Andrés Sandoval-Hernández (University of Bath)
Disposizioni giovanili a partecipare ad azioni politiche dirompenti in tutti i paesi e negli anni: il divario di genere e socioeconomico in contesti diseguali
Daniel Miranda (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Juan Carlos Castillo (Universidad de Chile)
Buone norme di cittadinanza tra adolescenti (1999-2019): un'analisi storico-comparativa di 14 paesi
Cristobal Villalobos (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Diego Carrasco (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Catalina Miranda (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Ernesto Treviño (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Ricerca 11
Sala 3 Ludovica
Tema 13. Il RAV e i dati INVALSI per l’autovalutazione delle scuole
Nel procedimento di valutazione previsto dal Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR 28 marzo 2013, n. 80), l’uso dei dati INVALSI gioca un ruolo importante per la ricerca valutativa che interessa le istituzioni scolastiche italiane. In particolare, la prima fase del procedimento di valutazione, relativa all’autovalutazione, prevede che tutte le scuole italiane, a seguito dell’analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle Rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall’INVALSI, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola, elaborino un rapporto di autovalutazione (RAV) in formato digitale, secondo un quadro di riferimento predisposto dall’INVALSI, e formulino un piano di miglioramento.
A partire da queste premesse, la sessione si propone di riflettere sull’utilizzo del RAV e dei dati INVALSI nei e per i processi di autovalutazione delle scuole. Si accolgono contributi che affrontino, dal punto di vista metodologico e/o della ricerca empirica, una o più delle seguenti tematiche: la funzione degli indicatori e delle domande guida del RAV per l’autovalutazione; l’utilizzo delle rubriche di valutazione per l’espressione del giudizio valutativo; il ruolo del nucleo interno di valutazione; la definizione di priorità di miglioramento; la triangolazione nella ricerca valutativa; la formazione dei docenti ai processi autovalutativi; l’impatto dell’autovalutazione nei processi scolastici; il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo autovalutativo; la comunicazione dei risultati dell’autovalutazione; il rapporto tra autovalutazione, valutazione esterna, miglioramento e rendicontazione sociale; l’autovalutazione in Italia e in Europa; l’uso dei dati del RAV per la ricerca.
Parole chiave: Autovalutazione delle scuole, Rapporto di Autovalutazione, RAV, valutazione delle scuole, dati INVALSI, indicatori, Sistema nazionale di valutazione.
Analisi dei bisogni degli studenti e personalizzazione dell'apprendimento: strumenti e strategie per l'autovalutazione e la progettazione didattica
Sara Mori (INDIRE)
Alessia Rosa (INDIRE)
Jessica Niewint (INDIRE)
Chi sono i docenti di scuola dell'infanzia in Italia? Alcune risposte dai dati della sperimentazione nazionale sul RAV Infanzia
Cristina Stringher (INVALSI)
Ricerca 9
Sala 1_bis Annamaria
Tema 3. Scuola e disuguaglianze: tra contrasto e riproduzione
Scopo della sessione è indagare i meccanismi di contrasto oppure di riproduzione delle diseguaglianze che hanno luogo nella scuola italiana. In particolare, quel che interessa è gettare luce sull’insieme di decisioni che vengono assunte da Dirigenti scolastici, insegnanti e genitori degli studenti e che, nel loro intrecciarsi, attivano processi di contrasto delle diseguaglianze ascritte degli studenti oppure, talvolta, finiscono invece per rafforzarle. Si pone particolare attenzione alle disuguaglianze legate a background socio-economico e migratorio e genere degli studenti, ma sono benvenuti anche contributi che guardano all’intersezione di queste dimensioni o a come si combinano con altri fattori, quali ad esempio bisogni educativi speciali degli studenti oppure contesti socio-economici dove le scuole hanno sede.
Parole chiave: diseguaglianze, ascrizione, effetti terziari, intersezionalità
Organizzatore: INVALSI - Università di Milano-Bicocca
Coordinatore: Gianluca Argentin (Università di Milano Bicocca)
Disuguaglianze nell'iscrizione ai licei sulla base dell’origine sociale: Come varia il ruolo delle competenze individuali, degli insegnanti e delle decisioni familiari tra i contesti
Moris Triventi (Università di Trento)
Emanuele Fedeli (Università di Trento)
La Voce degli Studenti, dei Genitori e degli Insegnanti: l’ermeneutica dei Dati per una scuola come Learning Organization
Antonio Piscopo (Teach For Italy)
Segregazione scolastica in Italia: uno studio longitudinale usando i dati INVALSI
Giovanni Abbiati (Università di Brescia)
Gabriele Ballarino (Università Statale di Milano)
Gli effetti dei cambiamenti tecnologici nel mondo del lavoro sulla performance scolastica degli studenti
Paolo Agnolin (Università Commerciale L. Bocconi)
28 Ottobre: 16:30 - 18:30
Ricerca 12
Sala 2 Giulia
Tema 14. Valutazioni internazionali su larga scala (ILSA): metodi e risultati
L’INVALSI raccoglie i dati italiani per valutazioni internazionali su larga scala (ILSA) tra cui il Trends in International Mathematics and Science Study (TIMSS), il Progress in International Reading Literacy Study (PIRLS), l’International Civic and Citizenship Education Study (ICCS) e il Programme for International Student Assessment (PISA). Questi sono strumenti cruciali per informare la ricerca le policy educative a livello internazionale. Essendo studi rappresentativi delle popolazioni studentesche a livello di sistemi educativi, le ILSA producono informazioni che consentono di confrontare il rendimento scolastico e le pratiche educative di diversi sistemi educativi in tutto il mondo. In questa sessione, accogliamo con favore contributi di ricerca empirica e concettuale che discutono i risultati e gli approcci metodologici per le ILSA con analisi rigorose, critiche e proposte per sviluppi metodologici con particolare attenzione alle implicazioni per la politica dell’istruzione. È fortemente incoraggiata una riflessione sui dati e sui risultati italiani rispetto ad altri sistemi educativi.
Parole chiave: valutazioni internazionali su larga scala; metodi; ricerca comparativa
Immigrati e livelli di rendimento scolastico in Italia
Kalyan Kumar Kameshwara (University of Bath)
Andres Sandoval Hernandez (University of Bath)
Il punto di vista dei giovani sulla democrazia in Europa e in America Latina
Claes Ellen (KU Leuven University Belgium)
Dimokritos Kavadias (Università di Bruxelles)
Treviño Ernesto (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Cosa sanno gli adolescenti dei sistemi democratici: Un'analisi comparativa tra 24 Paesi
Catalina Miranda (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Diego Carrasco (Pontificia Universidad Católica de Chile)
David Torres Irribarra (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Ernesto Treviño (Pontificia Universidad Católica de Chile)
Migliorare l'apprendimento degli studenti utilizzando valutazioni su larga scala e Generazione Automatica di Item
Citlalli Sanchez-Alvarez (Universidad autonoma dr Baja California)
Ricerca 13
Sala 3 Ludovica
Tema 7. La pandemia da Covid-19 e gli effetti sui risultati scolastici
L’istruzione scolastica è una forma organizzata di educazione che ha luogo nelle scuole ed esercita una grande influenza sui membri della società. È lecito chiedersi cosa accada, quindi, quando tale organizzazione perde il suo assetto peculiare a causa di inaspettati e inevitabili accadimenti. La chiusura della scuola come luogo fisico di apprendimento è stata una delle prime misure messe in atto per contrastare la diffusione del virus Covid-19 e ha determinato importanti ripercussioni sulla vita quotidiana di studenti, docenti, famiglie, anche in seguito all’introduzione della didattica a distanza (Dad) e a distanza di due anni dall’inizio della pandemia continua ad essere uno strumento di cui ci si avvale. I lavori presentati in questa sessione potranno utilizzare i dati sia INVALSI che non, per indagare come e quanto la chiusura della scuola prima e l’introduzione della didattica a distanza poi possano aver influito sugli apprendimenti degli studenti.
Parole chiave: Covid-19, Dad, DID, risultati, strategie, qualità del sistema educativo
Coordinatore: Daniele Vidoni (Policy Officer – European Commission, DG Competition)
Perdita di apprendimento e origini sociali degli studenti durante la pandemia di Covid-19 in Italia
Nicola Bazoli (FBK-IRVAPP)
Loris Vergolini (Università di Bologna)
Antonio Schizzerotto (Università di Trento)
Sonia Marzadro (FBK-IRVAPP)
Predire gli esiti degli apprendimenti scolastici nell’era della pandemia di COVID-19 e prima di essa: uno studio a due coorti retrospettivo
Marta Desimoni (INVALSI)
Michela Milioni (INVALSI)
Donatella Papa (INVALSI)
L'effetto della chiusura delle scuole durante l’emergenza Covid-19 sui risultati degli studenti: il caso italiano
Alice Bertoletti (European Commission - JRC)
Marta Cannistrà (Politecnico di Milano)
Mara Soncin (Politecnico di Milano)
Tommaso Agasisti (Politecnico di Milano)
Presentazione del volume: La scuola mediterranea, Il Mulino (2022)
di Damiano Previtali
Relatori:
Annamaria Ajello (Già Presidente INVALSI)
Giorgio Cavadi (Dirigente scolastico CPIA Palermo 2)
Daniele Barca (Dirigente scolastico IC 3 Modena e Membro del CdA Fondazione per la Scuola San Paolo)
29 Ottobre: 09:30 - 11:30
Ricerca 14
Sala 1 Annamaria
Tema 3. Scuola e disuguaglianze: tra contrasto e riproduzione
Scopo della sessione è indagare i meccanismi di contrasto oppure di riproduzione delle diseguaglianze che hanno luogo nella scuola italiana. In particolare, quel che interessa è gettare luce sull’insieme di decisioni che vengono assunte da Dirigenti scolastici, insegnanti e genitori degli studenti e che, nel loro intrecciarsi, attivano processi di contrasto delle diseguaglianze ascritte degli studenti oppure, talvolta, finiscono invece per rafforzarle. Si pone particolare attenzione alle disuguaglianze legate a background socio-economico e migratorio e genere degli studenti, ma sono benvenuti anche contributi che guardano all’intersezione di queste dimensioni o a come si combinano con altri fattori, quali ad esempio bisogni educativi speciali degli studenti oppure contesti socio-economici dove le scuole hanno sede.
Parole chiave: diseguaglianze, ascrizione, effetti terziari, intersezionalità
Organizzatore: INVALSI - Università di Milano-Bicocca
Coordinatore: Gianluca Argentin (Università di Milano Bicocca)
Effetto della classe sugli alunni deboli
Andrea Bendinelli (INVALSI)
Angela Martini (Ricercatrice indipendente)
Trappola della povertà educativa nelle scuole italiane: il ruolo delle competenze e delle capacità socio-emozionali
Emanuele Fedeli (Università di Trento)
Moris Triventi (Università di Trento)
I profili degli studenti e il voto degli insegnanti. Abilità non cognitive e socio-emozionali degli studenti e la loro valutazione
Ilaria Lievore (Università di Trento)
Didattica 1
Sala 2 Giulia
Tema 5. L’uso dei dati e del materiale INVALSI per migliorare la didattica
Tra i principali obiettivi di un sistema scolastico vi è senz’altro il raggiungimento di una didattica di qualità che, da una parte, sia in grado di dare risposte adeguate alle aspettative di tutti i soggetti interessati (docenti, studenti, genitori) e, dall’altra, di introdurre strumenti, azioni e valutazioni attraverso le quali si possa migliorare costantemente l’offerta formativa. Oltre alle Rilevazione degli apprendimenti, l’Istituto nel corso degli anni ha prodotto una serie di strumenti (formative testing, video, webinar…) che offrono al corpo docente e ai ricercatori nuovi strumenti per indagare i metodi didattici. Ai contributi presentati in questa sessione si richiede di discutere delle difficoltà e delle prospettive dell’insegnamento, nell’ottica di aprire la strada a nuove prassi.
Parole chiave: pratiche didattiche, apprendimento, ricerca educativa, tecnologie e strumenti nell’istruzione, innovazione e miglioramento scolastico
Esplorare situazioni non note per costruire significati in geometria nell’ottica di una didattica elicoidale
Francesca Ferrara (Università degli Studi di Torino)
Giulia Ferrari (Università degli Studi di Torino)
Ketty Savioli (Istituto Comprensivo "CHIERI III", TO)
Marina Gilardi (Istituto Comprensivo "CHIERI III", TO)
Tema 12. Gli ambienti di apprendimento e I risultati degli studenti
Il concetto di ambiente di apprendimento è molto presente nell’attuale dibattito educativo, in stretta connessione con l’uso crescente delle tecnologie di informazione a scuola. Emerso nell’ambito del paradigma socio costruttivista dell’apprendimento, ne enfatizza il ruolo attivo e costruttivo piuttosto che quello trasmissivo. Il Progetto Innovative Learning Environments – ILE (2011-2013), condotto dall’OCSE, descrive l’ambiente di apprendimento come quell’insieme di situazioni educative caratterizzate da attività che coinvolgono insegnanti e allievi all’interno di una cornice di riferimento che comprende un notevole numero di componenti, costituite da risorse e regole. Le conclusioni dello studio indicano che c’è una forte tendenza a integrare nella didattica le tecnologie informatiche e che la pianificazione degli ambienti di apprendimento può favorire od ostacolare l’acquisizione delle competenze del 21° secolo. Diverse azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) sono incentrate sul potenziamento degli ambienti di apprendimento: ambienti per la didattica digitale integrata, piano laboratori, atelier creativi e biblioteche scolastiche.
Parole chiave: ambienti di apprendimento, laboratori, tecnologie informatiche, biblioteche, risultati di apprendimento, student outcomes
EDU@CTION VALLEY: ecosistema formativo sinergico per una comunità educante
Caterina D'Alessio (D.D. Don Milani di Giffoni Valle Piana)
Laboratorium vs Auditorium
Sebastiana Fisicaro (MI.A.T.)
Quali ambienti di apprendimento per le competenze degli studenti nel XXI secolo?
Ornella Papa (INVALSI)
29 Ottobre: 14:00 - 16:00
Didattica 3
Sala 2 Giulia
Tema 5. L’uso dei dati e del materiale INVALSI per migliorare la didattica
Tra i principali obiettivi di un sistema scolastico vi è senz’altro il raggiungimento di una didattica di qualità che, da una parte, sia in grado di dare risposte adeguate alle aspettative di tutti i soggetti interessati (docenti, studenti, genitori) e, dall’altra, di introdurre strumenti, azioni e valutazioni attraverso le quali si possa migliorare costantemente l’offerta formativa. Oltre alle Rilevazione degli apprendimenti, l’Istituto nel corso degli anni ha prodotto una serie di strumenti (formative testing, video, webinar…) che offrono al corpo docente e ai ricercatori nuovi strumenti per indagare i metodi didattici. Ai contributi presentati in questa sessione si richiede di discutere delle difficoltà e delle prospettive dell’insegnamento, nell’ottica di aprire la strada a nuove prassi.
Parole chiave: pratiche didattiche, apprendimento, ricerca educativa, tecnologie e strumenti nell’istruzione, innovazione e miglioramento scolastico
Tema 13. Il RAV e i dati INVALSI per l’autovalutazione delle scuole
Nel procedimento di valutazione previsto dal Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR 28 marzo 2013, n. 80), l’uso dei dati INVALSI gioca un ruolo importante per la ricerca valutativa che interessa le istituzioni scolastiche italiane. In particolare, la prima fase del procedimento di valutazione, relativa all’autovalutazione, prevede che tutte le scuole italiane, a seguito dell’analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle Rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall’INVALSI, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola, elaborino un rapporto di autovalutazione (RAV) in formato digitale, secondo un quadro di riferimento predisposto dall’INVALSI, e formulino un piano di miglioramento.
A partire da queste premesse, la sessione si propone di riflettere sull’utilizzo del RAV e dei dati INVALSI nei e per i processi di autovalutazione delle scuole. Si accolgono contributi che affrontino, dal punto di vista metodologico e/o della ricerca empirica, una o più delle seguenti tematiche: la funzione degli indicatori e delle domande guida del RAV per l’autovalutazione; l’utilizzo delle rubriche di valutazione per l’espressione del giudizio valutativo; il ruolo del nucleo interno di valutazione; la definizione di priorità di miglioramento; la triangolazione nella ricerca valutativa; la formazione dei docenti ai processi autovalutativi; l’impatto dell’autovalutazione nei processi scolastici; il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo autovalutativo; la comunicazione dei risultati dell’autovalutazione; il rapporto tra autovalutazione, valutazione esterna, miglioramento e rendicontazione sociale; l’autovalutazione in Italia e in Europa; l’uso dei dati del RAV per la ricerca.
Parole chiave: Autovalutazione delle scuole, Rapporto di Autovalutazione, RAV, valutazione delle scuole, dati INVALSI, indicatori, Sistema nazionale di valutazione.
Intrecci tra valutazione formativa e valutazione standardizzata: l’importanza didattica e cognitiva delle situazioni non note dal primo al secondo ciclo
Ketty Savioli (Istituto Comprensivo "CHIERI III", TO)
Francesca Ferrara (Università di Torino)
Giulia Ferrari (Università di Torino)
Un passaporto per le superiori? La certificazione delle competenze INVALSI e le potenzialità didattiche degli esempi della prova di grado 8 di italiano
Tema 13. Il RAV e i dati INVALSI per l’autovalutazione delle scuole
Nel procedimento di valutazione previsto dal Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR 28 marzo 2013, n. 80), l’uso dei dati INVALSI gioca un ruolo importante per la ricerca valutativa che interessa le istituzioni scolastiche italiane. In particolare, la prima fase del procedimento di valutazione, relativa all’autovalutazione, prevede che tutte le scuole italiane, a seguito dell’analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle Rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall’INVALSI, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola, elaborino un rapporto di autovalutazione (RAV) in formato digitale, secondo un quadro di riferimento predisposto dall’INVALSI, e formulino un piano di miglioramento.
A partire da queste premesse, la sessione si propone di riflettere sull’utilizzo del RAV e dei dati INVALSI nei e per i processi di autovalutazione delle scuole. Si accolgono contributi che affrontino, dal punto di vista metodologico e/o della ricerca empirica, una o più delle seguenti tematiche: la funzione degli indicatori e delle domande guida del RAV per l’autovalutazione; l’utilizzo delle rubriche di valutazione per l’espressione del giudizio valutativo; il ruolo del nucleo interno di valutazione; la definizione di priorità di miglioramento; la triangolazione nella ricerca valutativa; la formazione dei docenti ai processi autovalutativi; l’impatto dell’autovalutazione nei processi scolastici; il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo autovalutativo; la comunicazione dei risultati dell’autovalutazione; il rapporto tra autovalutazione, valutazione esterna, miglioramento e rendicontazione sociale; l’autovalutazione in Italia e in Europa; l’uso dei dati del RAV per la ricerca.
Parole chiave: Autovalutazione delle scuole, Rapporto di Autovalutazione, RAV, valutazione delle scuole, dati INVALSI, indicatori, Sistema nazionale di valutazione.
Le prove standardizzate come anello di congiunzione tra RAV e PDM.
Ileana Ogliari (Istituto Comprensivo “Manfredini” di Pontinia, LT)
Andrea Guarnacci (Istituto Comprensivo “Manfredini” di Pontinia, LT)
Mariarosaria Orefice (Istituto Comprensivo “Manfredini” di Pontinia, LT)
Michela Zuccaro (Istituto Comprensivo “Manfredini” di Pontinia, LT
Partecipazione e autovalutazione per il miglioramento
Valentina Dell'Aquila (M.I.)
Dal RAV alla Rendicontazione sociale, dalle azioni alle narrazioni consapevoli. Presentazione di una comunità scolastica che meta-riflette per il miglioramento
Maria Carbone (Scuola Media "Ammendola-De Amicis", NA)
TAVOLA ROTONDA - Didattica
Sala 1 Annamaria
Organizzatore: INVALSI
Coordinatore: Alessia Mattei (INVALSI)
Le prove INVALSI una risorsa pubblica per la ricerca e la didattica. La valutazione interna ed esterna convergenza di obiettivi
Vittoria Gallina (Responsabile del dipartimento EPR, NPM per le indagini OCSE-IALS e ALL)
Renata Maria Viganò (Professore Ordinario di Pedagogia Sperimentale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Vicepresidente del CdA di INVALSI)
Claudia Donati (Fondazione Censis, Responsabile di ricerca, Area Processi Formativi)
Simonetta Zuccaccia (ex dirigente scolastica)
29 Ottobre: 16:30 - 18:30
Didattica 5
Sala 2 Giulia
Tema 12. Gli ambienti di apprendimento e I risultati degli studenti
Il concetto di ambiente di apprendimento è molto presente nell’attuale dibattito educativo, in stretta connessione con l’uso crescente delle tecnologie di informazione a scuola. Emerso nell’ambito del paradigma socio costruttivista dell’apprendimento, ne enfatizza il ruolo attivo e costruttivo piuttosto che quello trasmissivo. Il Progetto Innovative Learning Environments – ILE (2011-2013), condotto dall’OCSE, descrive l’ambiente di apprendimento come quell’insieme di situazioni educative caratterizzate da attività che coinvolgono insegnanti e allievi all’interno di una cornice di riferimento che comprende un notevole numero di componenti, costituite da risorse e regole. Le conclusioni dello studio indicano che c’è una forte tendenza a integrare nella didattica le tecnologie informatiche e che la pianificazione degli ambienti di apprendimento può favorire od ostacolare l’acquisizione delle competenze del 21° secolo. Diverse azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) sono incentrate sul potenziamento degli ambienti di apprendimento: ambienti per la didattica digitale integrata, piano laboratori, atelier creativi e biblioteche scolastiche.
Parole chiave: ambienti di apprendimento, laboratori, tecnologie informatiche, biblioteche, risultati di apprendimento, student outcomes
Tema 5. L’uso dei dati e del materiale INVALSI per migliorare la didattica
Tra i principali obiettivi di un sistema scolastico vi è senz’altro il raggiungimento di una didattica di qualità che, da una parte, sia in grado di dare risposte adeguate alle aspettative di tutti i soggetti interessati (docenti, studenti, genitori) e, dall’altra, di introdurre strumenti, azioni e valutazioni attraverso le quali si possa migliorare costantemente l’offerta formativa. Oltre alle Rilevazione degli apprendimenti, l’Istituto nel corso degli anni ha prodotto una serie di strumenti (formative testing, video, webinar…) che offrono al corpo docente e ai ricercatori nuovi strumenti per indagare i metodi didattici. Ai contributi presentati in questa sessione si richiede di discutere delle difficoltà e delle prospettive dell’insegnamento, nell’ottica di aprire la strada a nuove prassi.
Parole chiave: pratiche didattiche, apprendimento, ricerca educativa, tecnologie e strumenti nell’istruzione, innovazione e miglioramento scolastico
Coordinatore: Giorgio Cavadi (Dirigente tecnico incaricato)
Il legame tra le prove INVALSI di Matematica, il piano di miglioramento e le pratiche didattiche: il nostro cammino migliorativo per una didattica “competente”.
Giuseppina Maria Grazia Cardillo (Istituto comprensivo di "JF Kennedy", RE)
Focus sui concetti di variabile, parametro e incognita di alcuni quesiti INVALSI
Giada Viola (Università "La Sapienza" di Roma)
Ripensare il curricolo di riflessione sulla lingua fra item Invalsi e grammatica valenziale
Anna Maria Moiso (La casa degli insegnanti)
Arianna Fontanot (Scuola media "Madre Maria Mazzarello", TO)
Alessio Trevisan (Istituto "Madre Mazzarello", TO)
Presentazione del volume: Nostra scuola quotidiana. Il cambiamento necessario, Il Mulino (2021)
di Gianluca Argentin
Relatori:
Angela Martini (Ricercatrice indipendente)
Ludovico Albert (Esperto di sistemi formativi)
Marco Catarci (Professore ordinario, Università degli Studi Roma Tre)
30 Ottobre: 09:30 - 11:30
Didattica 7
Sala 1 Annamaria
Tema 5. L’uso dei dati e del materiale INVALSI per migliorare la didattica
Tra i principali obiettivi di un sistema scolastico vi è senz’altro il raggiungimento di una didattica di qualità che, da una parte, sia in grado di dare risposte adeguate alle aspettative di tutti i soggetti interessati (docenti, studenti, genitori) e, dall’altra, di introdurre strumenti, azioni e valutazioni attraverso le quali si possa migliorare costantemente l’offerta formativa. Oltre alle Rilevazione degli apprendimenti, l’Istituto nel corso degli anni ha prodotto una serie di strumenti (formative testing, video, webinar…) che offrono al corpo docente e ai ricercatori nuovi strumenti per indagare i metodi didattici. Ai contributi presentati in questa sessione si richiede di discutere delle difficoltà e delle prospettive dell’insegnamento, nell’ottica di aprire la strada a nuove prassi.
Parole chiave: pratiche didattiche, apprendimento, ricerca educativa, tecnologie e strumenti nell’istruzione, innovazione e miglioramento scolastico
Coordinatore: Giorgio Cavadi (Dirigente tecnico incaricato)
La punteggiatura, questa sconosciuta
Anna Maria Moiso (La casa degli insegnanti)
Roberta Strocchio (Liceo Salesiano "Madre Mazzarello", TO)
ISTRUZIONE TECNICA DA EFESTO ALL’INDUSTRIA 4.0 - Il “vantaggio sleale” dell’ istruzione tecnica: il consolidamento e il miglioramento dell’offerta formativa scolastica di un Istituto tecnico nella provincia più licealizzata della Toscana
Marta Castagna (Istituto Tecnico "D. Zaccagna - G. Galilei", MS)
Gabriele Orsini (Istituto Tecnico "D. Zaccagna - G. Galilei", MS)
Le prove INVALSI: da spettatori a protagonisti. Il percorso di ricerca-azione dell’IC Aldeno-Mattarello
Tema 12. Gli ambienti di apprendimento e I risultati degli studenti
Il concetto di ambiente di apprendimento è molto presente nell’attuale dibattito educativo, in stretta connessione con l’uso crescente delle tecnologie di informazione a scuola. Emerso nell’ambito del paradigma socio costruttivista dell’apprendimento, ne enfatizza il ruolo attivo e costruttivo piuttosto che quello trasmissivo. Il Progetto Innovative Learning Environments – ILE (2011-2013), condotto dall’OCSE, descrive l’ambiente di apprendimento come quell’insieme di situazioni educative caratterizzate da attività che coinvolgono insegnanti e allievi all’interno di una cornice di riferimento che comprende un notevole numero di componenti, costituite da risorse e regole. Le conclusioni dello studio indicano che c’è una forte tendenza a integrare nella didattica le tecnologie informatiche e che la pianificazione degli ambienti di apprendimento può favorire od ostacolare l’acquisizione delle competenze del 21° secolo. Diverse azioni del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) sono incentrate sul potenziamento degli ambienti di apprendimento: ambienti per la didattica digitale integrata, piano laboratori, atelier creativi e biblioteche scolastiche.
Parole chiave: ambienti di apprendimento, laboratori, tecnologie informatiche, biblioteche, risultati di apprendimento, student outcomes
Ambienti di Apprendimento reali, digitali o immersivi- la tecnologia come risorsa per migliorare gli esiti degli studenti
Claudia Califano (Liceo "Nostro-Repaci" di Villa San Giovanni, RC)
La didattica flessibile per Ambienti di apprendimento per le competenze del XXI secolo
Daniela Ruffolo (D.D. Don Milani di Giffoni Valle Piana)
Ivano Neri (D.D. Don Milani di Giffoni Valle Piana)
Il Service learning: un nuovo approccio metodologico per innovare l’ambiente di apprendimento
Ornella Campo (Liceo Scientifico "Fermi", RG)
Rosario Distefano (Liceo Scientifico "Fermi", RG)
Maria Grazia La Rosa (Liceo Scientifico "Fermi", RG)
Didattica 9
Sala 3 Ludovica
Tema 13. Il RAV e i dati INVALSI per l’autovalutazione delle scuole
Nel procedimento di valutazione previsto dal Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione (DPR 28 marzo 2013, n. 80), l’uso dei dati INVALSI gioca un ruolo importante per la ricerca valutativa che interessa le istituzioni scolastiche italiane. In particolare, la prima fase del procedimento di valutazione, relativa all’autovalutazione, prevede che tutte le scuole italiane, a seguito dell’analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle Rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall’INVALSI, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola, elaborino un rapporto di autovalutazione (RAV) in formato digitale, secondo un quadro di riferimento predisposto dall’INVALSI, e formulino un piano di miglioramento.
A partire da queste premesse, la sessione si propone di riflettere sull’utilizzo del RAV e dei dati INVALSI nei e per i processi di autovalutazione delle scuole. Si accolgono contributi che affrontino, dal punto di vista metodologico e/o della ricerca empirica, una o più delle seguenti tematiche: la funzione degli indicatori e delle domande guida del RAV per l’autovalutazione; l’utilizzo delle rubriche di valutazione per l’espressione del giudizio valutativo; il ruolo del nucleo interno di valutazione; la definizione di priorità di miglioramento; la triangolazione nella ricerca valutativa; la formazione dei docenti ai processi autovalutativi; l’impatto dell’autovalutazione nei processi scolastici; il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo autovalutativo; la comunicazione dei risultati dell’autovalutazione; il rapporto tra autovalutazione, valutazione esterna, miglioramento e rendicontazione sociale; l’autovalutazione in Italia e in Europa; l’uso dei dati del RAV per la ricerca.
Parole chiave: Autovalutazione delle scuole, Rapporto di Autovalutazione, RAV, valutazione delle scuole, dati INVALSI, indicatori, Sistema nazionale di valutazione.
Francesco Mammarella (Istituito Onnicomprensivo di Città Sant'Angelo, PE)
Roberta Franchi (Istituito Onnicomprensivo di Città Sant'Angelo, PE)
Ettore D'Agostino (Istituito Onnicomprensivo di Città Sant'Angelo, PE)
Carla La Vista (Istituto Comprensivo "B. Spaventa" Città Sant'Angelo, PE)
Dal monitoraggio alla Rendicontazione sociale: una possibile cassetta degli attrezzi
Tema 5. L’uso dei dati e del materiale INVALSI per migliorare la didattica
Tra i principali obiettivi di un sistema scolastico vi è senz’altro il raggiungimento di una didattica di qualità che, da una parte, sia in grado di dare risposte adeguate alle aspettative di tutti i soggetti interessati (docenti, studenti, genitori) e, dall’altra, di introdurre strumenti, azioni e valutazioni attraverso le quali si possa migliorare costantemente l’offerta formativa. Oltre alle Rilevazione degli apprendimenti, l’Istituto nel corso degli anni ha prodotto una serie di strumenti (formative testing, video, webinar…) che offrono al corpo docente e ai ricercatori nuovi strumenti per indagare i metodi didattici. Ai contributi presentati in questa sessione si richiede di discutere delle difficoltà e delle prospettive dell’insegnamento, nell’ottica di aprire la strada a nuove prassi.
Parole chiave: pratiche didattiche, apprendimento, ricerca educativa, tecnologie e strumenti nell’istruzione, innovazione e miglioramento scolastico
Gli errori in matematica: un confronto tra i cicli TIMSS 2015 e 2019 nella scuola secondaria di I grado
Francesco Annunziata (INVALSI)
La lingua delle prove INVALSI di matematica di grado 8
Ottavio Giulio Rizzo (Università di Milano)
I pensieri degli insegnanti sull’origine degli errori nei test Invalsi di V primaria di matematica
Annarita Monaco (Istituto Comprensivo "Francesca Morvillo", RM)
Barbara Balconi (Università di Milano-Bicocca)
Ottavio Giulio Rizzo (Università di Milano)
Didattica 11
Sala 2 Giulia
Tema 10. I talenti nel sistema scolastico
Da anni la ricerca all’interno del sistema scolastico si concentra sull’analisi delle disuguaglianze educative, focalizzandosi in particolare sugli studenti in difficoltà e utilizzando risorse e attenzioni per migliorare le abilità dei più “deboli”. Ad oggi non si riscontra un pari impegno nei confronti degli studenti che raggiungono i livelli più alti di competenza. La valorizzazione delle eccellenze è però indispensabile per approdare ad un concetto di scuola inclusiva. Inoltre, il successo in istruzione e la possibilità di conseguire elevati risultati scolastici rappresentano un importante fattore di sviluppo economico e di progresso sociale. In questa sessione si darà spazio a quei lavori che studieranno le eccellenze presenti nel sistema scolastico italiano e alle ipotesi per la loro valorizzazione.
Parole chiave: studenti top performer, rendimento scolastico, inclusione
Tema 7. La pandemia da Covid-19 e gli effetti sui risultati scolastici
L’istruzione scolastica è una forma organizzata di educazione che ha luogo nelle scuole ed esercita una grande influenza sui membri della società. È lecito chiedersi cosa accada, quindi, quando tale organizzazione perde il suo assetto peculiare a causa di inaspettati e inevitabili accadimenti. La chiusura della scuola come luogo fisico di apprendimento è stata una delle prime misure messe in atto per contrastare la diffusione del virus Covid-19 e ha determinato importanti ripercussioni sulla vita quotidiana di studenti, docenti, famiglie, anche in seguito all’introduzione della didattica a distanza (Dad) e a distanza di due anni dall’inizio della pandemia continua ad essere uno strumento di cui ci si avvale. I lavori presentati in questa sessione potranno utilizzare i dati sia INVALSI che non, per indagare come e quanto la chiusura della scuola prima e l’introduzione della didattica a distanza poi possano aver influito sugli apprendimenti degli studenti.
Parole chiave: Covid-19, Dad, DID, risultati, strategie, qualità del sistema educativo
Didattica a distanza (DAD) e i legami educativi a distanza (LEaD) durante il lockdown: quanto hanno influito sui bambini della scuola dell’infanzia? C’è un rapporto con l’aumento percentuale della fascia 1 per il grado 2 nella Regione Marche?
Carmina Laura Giovanna Pinto (USR Marche – Università di Camerino)
Il lockdown delle pratiche didattiche in matematica ai tempi del Covid
I risultati delle prove nazionali a fronte della nuova interfaccia degli studenti tra didattica digitale integrata e didattica in presenza, analisi degli effetti a fronte della cooperazione tra scuola e dipartimento di prevenzione,igiene e sanità pubblica